Ricerca Leucemia e Sostegno Pazienti Oncoematologici | AIL Modena

Cosa facciamo

Ricerca, Assistenza e Sostegno

Sostegno alla ricerca scientifica ematologica

AIL Modena finanzia la ricerca scientifica onco-ematologica attraverso l’erogazione di assegni di ricerca a giovani professionisti, che svolgono la loro attività presso la Divisione di Ematologia del Centro Oncologico del Policlinico di Modena  (COM) Pad.Pier Camillo Beccaria.

ail modena foto medici
Sostegno Pazienti Onco-ematologici

AIL Modena  organizza e finanzia il Servizio Trasfusionale Domiciliare per evitare il ricovero in ospedale a quei pazienti che non possono recarsi nelle strutture ospedaliere, con l’obiettivo di migliorare la qualita’ di vita loro e dei loro famigliari.

Dall’anno 2001 abbiamo  organizzato e finanziato  il Servizio di Psicologia AIL Modena , rivolto ai pazienti e ai loro famigliari,  in collaborazione con la D.ssa Lisa Galli, collaborazione che si e’ interrotta il 31 maggio 2020 per una sua scelta professionale . I pazienti ed i loro famigliari continueranno ad essere seguiti dal Servizio di Psicologia del Policlinico di Modena.

Sostiene la formazione e l’aggiornamento di medici, biologi, infermieri e tecnici di laboratorio, attraverso l’erogazione di borse di studio.

ricerca scientifica ematologica - ricercatrici ail modena

Collabora a sostenere le spese per l’acquisto di apparecchiature che assicurano il funzionamento della Divisione di Ematologia e dell’Unità Trapianto Midollo (UTM)

L’associazione può proseguire il suo compito grazie al prezioso ed indispensabile ausilio dei Volontari e di tutti coloro che scelgono di sostenere la lotta contro i tumori del sangue.

I Volontari sono il cuore di AIL Modena.

volontariato modena: volontari ail modena

PROGRESSI NELLA LEUCEMIA MIELOIDE ACUTA

È ancora una malattia assai temibile, certamente da decifrare meglio e contro la quale dobbiamo trovare armi più efficaci. Ma negli ultimissimi anni abbiamo imparato davvero molte cose grazie alla ricerca su questa leucemia.

Oggi possiamo affermare che siamo in grado di riconoscere molto meglio questo nemico e che possiamo combatterlo con armi più raffinate  e che ci offrono maggiori possibilità di successo. E tutto è avvenuto nel giro di pochissimi anni!

Ogni anno si stima che vengano diagnosticati in Italia circa 3000 nuovi casi di LAM. Questa leucemia può insorgere in ogni età della vita, ma la frequenza aumenta considerevolmente con il passare degli anni, essendo l’età mediana dei pazienti con nuova diagnosi intorno ai 65-70 anni.

La terapia standard adottata per decenni per combattere questa leucemia e che tuttora costituisce un caposaldo dell’approccio terapeutico, è lo schema che combina la chemioterapia tradizionale con – soprattutto nei pazienti più giovani – il trapianto di cellule staminali da un donatore compatibile (familiare o da registro).

Negli anni più recenti abbiamo assistito, grazie ai progressi nella ricerca clinica e di laboratorio, ad una importante evoluzione della terapia della LAM.

Cosa è cambiato? In che modo si è progrediti per migliorare le terapie e dunque la prognosi dei nostri pazienti?

Per rispondere a queste domande bisogna innanzitutto considerare l’apporto fondamentale che è stato fornito dalla  ricerca biologica di laboratorio, ed in particolare le nuove conoscenze sulla LAM che derivano dagli studi di biologia molecolare.

Grazie anche all’avvento di tecnologie di ultima generazione, con la conseguente possibilità di sequenziare l’intero genoma della cellula leucemica, abbiamo imparato che la LAM è caratterizzata da molteplici anomalie del DNA che generano proteine abnormi che possono trovarsi in superficie (sulla membrana) o dentro la cellula, e contro le quali sono state sviluppate nuove terapie “a bersaglio”.

I nuovi farmaci diretti contro queste proteine anomale non solo sono maggiormente efficaci, ma consentono anche di risparmiare tossicità.

Bisogna però precisare che ad oggi, i nuovi farmaci bersaglio devono ancora essere utilizzati in combinazione con schemi chemioterapici convenzionali.

Altri farmaci che sono attualmente in fase avanzata di sperimentazione saranno sicuramente aggiunti presto alla lista delle nuove “armi” approvate (e dunque riconosciute di provata efficacia e rimborsabili dal SSN).

Tutto è avvenuto nel giro di pochissimi anni. Infatti, i nuovi farmaci sono stati approvati negli anni 2017-2018, dopo quasi 20 anni di “stagnazione” nella terapia della LAM.

In conclusione, i progressi della ricerca di laboratorio e clinica hanno portato a risultati assai concreti e importanti per i nostri pazienti affetti da questa leucemia, con la disponibilità per alcune forme di farmaci innovativi e più efficaci. Gli sforzi dei ricercatori oggi proseguono, sulla scia di questi successi, al fine di identificare altri potenziali bersagli per terapie mirate e per migliorare i risultati attuali.